Per smaltire un estintore sono necessarie una serie di procedure particolari previste per legge, dal momento che questi dispositivi contengono sostanze pericolose per l'uomo. Ma quali sono le regole per lo smaltimento degli estintori?
Si parte dall'attribuzione del CER, ovvero catalogo europeo dei rifiuti, un codice che classifica le varie tipologie di spazzatura secondo le direttive imposte dalla CEE. I codici CER si dividono in non pericolosi e pericolosi, a seconda del rifiuto da contrassegnare.
I codici CER pericolosi vengono contrassegnati con un asterisco, seguito da sei cifre. Per stabilire la pericolosità di un rifiuto, se non è determinabile attraverso la scheda del prodotto, si procede tramite analisi di laboratorio, volte a verificare eventuali superamenti dei valori di soglia individuati dalle direttive stabilite per la classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio di tali sostanze. Esistono alcuni rifiuti individuati con "codici CER a specchio", ovvero una coppia di due codici CER che si riferiscono allo stesso rifiuto, uno pericolo (con asterisco) ed uno no. I rifiuti pericolosi devono essere classificati anche in base al rischio, tramite la sigla HP e numeri da 1 a 15.
Nel caso degli estintori, i codici CER da attribuire sono i seguenti:
Una volta attribuito il codice CER, bisogna procedere allo smaltimento vero e proprio. La norma prevede che le operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti, prodotti dalla manutenzione o sostituzione di un dispositivo antincendio, deve essere effettuato da ditte specializzate ed autorizzate per legge.
Il Decreto Legge 152/2006 ed il DM 07/01/2005 impongono la dismissione e lo smaltimento sia degli estinguenti che degli elementi metallici e plastici che costituiscono un estintore. La ditta specializzata dovrà assicurarsi di gestire al meglio tutta la procedura, in rispetto delle leggi in materia ambientale e della salute umana. Una gestione errata, infatti, comporta responsabilità anche di natura penale, oltre che monetaria.
Il rifiuto può essere gestito sia dal cliente che dal manutentore; il privato può decidere di consegnare il dispositivo a soggetti terzi autorizzati, mentre il manutentore che se ne fa carico può mantenerlo presso il proprio deposito in modo temporaneo. In caso di rifiuto pericoloso, le quantità trasportabili non possono andare oltre i 30 Kg o i 30 litri al giorno. Il dispositivo può essere tenuto temporaneamente dal manutentore per un massimo di 10 giorni, entro i quali deve essere segnato sul registro di carico / scarico o sul registro cronologico Sistri.
Un estintore portatile, sulla base del D.M. 20/12/82, non può essere utilizzato dopo il 18esimo anno di età. Questa non è comunque una condizione sufficiente a trasformare il dispositivo in un rifiuto. Deve essere l'azienda manutentrice a identificare l'estintore come fuori norma, esplicitando l'intenzione e l'obbligo di disfarsene in quanto il dispositivo non può essere più utilizzato.
Cipierre propone assistenza completa per lo smaltimento degli estintori e dei dispositivi antincendio, sia per privati che per aziende.
Si garantisce la corretta gestione del rifiuto, tramite un servizio di separazione delle componenti per destinarle poi al riciclo. Cipierre si occupa del ritiro del rifiuto presso la sede indicata, con eventuale collaborazione di impianti di recupero e trattamento finale sia italiani che europei, in rispetto dell'ambiente e delle norme della Comunità Europea.